Foto: Nobuyuki Tsujii © Angelica Concari
Foto: Nobuyuki Tsujii  © Angelica Concari
Foto: Nobuyuki Tsujii © Angelica Concari

Nobuyuki Tsujii, eccezionale pianista non vedente vincitore del prestigioso Concorso Van Cliburn, insieme a Sesto Quatrini nel Concerto per pianoforte di Grieg, al fianco di una prima assoluta firmata da Filippo del Corno e gli iconici “Pini di Roma” di Respighi, nel centenario della composizione

Venerdì 12 aprile 2024 ore 20
Domenica 14 aprile 2024 ore 16
Auditorium di Milano, Largo Mahler

Edvard Grieg
Concerto per pianoforte e orchestra in La minore op. 16

Filippo Del Corno
Maggese (Prima esecuzione assoluta) co-commissione di Orchestra Sinfonica di Milano e Fondazione Arturo Toscanini di Parma

Ottorino Respighi
“Pini di Roma”

Orchestra Sinfonica di Milano
Nobuyuki Tsujii Pianoforte
Sesto Quatrini Direttore

Quando a Valery Gergiev è stato chiesto un pensiero su Nobuyuki Tsujii, il Maestro ha risposto: “Nobu non solo è un grande musicista, Nobu mostra a tutti noi che le risorse dell’essere umano sono virtualmente sconfinate. Ci mostra che non esiste praticamente niente che un essere umano non sia in grado di fare.” Sono parole che ci mostrano la labilità del confine tra arte e vita, un territorio di confine, forse quell’interregno in cui l’Arte è con la A maiuscola, e incarna quella funzione d’ispirazione a trascendere qualsiasi limite.

Nobuyuki Tsujii è un pianista geniale, e sarà all’Auditorium di Milano insieme a Sesto Quatrini e l’Orchestra Sinfonica di Milano, venerdì 12 (ore 20) e domenica 14 (ore 16), impegnato nell’interpretazione dell’iconico Concerto in La minore op.16 di Edvard Grieg.

La natura ha privato Nobuyuki Tsujii della vista, ma lo ha omaggiato di un talento senza eguali. Nobu è nato nel 1988, e fin da piccolo ha mostrato un talento musicale fuori del comune. Inizia il percorso di studi musicali a quattro anni, e nel 1995 vince il primo premio al concorso dedicato a studenti di musica non vedenti, indetta dalla Helen Keller Association di Tokyo. Nel 1998 debutta con la Century Orchestra di Osaka, e a soli 12 anni si esibisce nella meravigliosa Suntory Hall di Tokyo. Nel 2005 vince il Premio della Critica al Concorso Chopin di Varsavia. La consacrazione di Nobu, tuttavia, avviene definitivamente nel 2009, quando si aggiudica il primo premio al concorso Van Cliburn. Con un repertorio immenso, che spazia da Chopin a Stravinsky, da Rachmaninov a Beethoven, il metodo di apprendimento di Nobu si fonda essenzialmente sullo studio a orecchio. Nel 2011 ha dichiarato in un’intervista: «Studio i brani a orecchio, ma ciò non significa copiare i CD o altre interpretazioni del repertorio che affronto. Chiedo ai miei assistenti di registrare speciali cassette per me. Dividono i brani i brevi sezioni, a manciate di battute, e le registrano a mani separate. Chiamo queste registrazioni ‘spartiti per orecchie».
Il diciannovesimo programma sinfonico della Stagione 23/24 dell’Orchestra Sinfonica di Milano presenta una prima assoluta, una co-commissione della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi e dalla Fondazione Arturo Toscanini di Parma. Si tratta di Maggese di Filippo Del Corno, che sarà protagonista della conferenza introduttiva di venerdì 12 aprile alle ore 18.30, intitolata La Natura nella musica, insieme a Eugenio della Chiara. Un brano che ben rappresenta la pausa compositiva che l’autore, ex Assessore alla Cultura del Comune di Milano, ha concluso nel 2021: “L’antica pratica agricola che restituiva fertilità ai campi mettendoli a riposo per un anno o più mi è apparsa come la migliore metafora possibile per rappresentare la forzata interruzione del mio lavoro compositivo durata oltre otto anni, e dovuta al servizio politico e amministrativo.” Pausa compositiva che si è interrotta “lanciando un seme, rappresentato da una semplicissima idea melodica che compare all’inizio della partitura, per osservarne e assecondarne le diverse forme di germinazione”, continua Del Corno.
Un atteggiamento creativo affascinante da parte di Del Corno, compositore i cui lavori sono stati incisi da Deutsche Grammophon, Da Vinci, Cantaloupe, BMG Ricordi, Emi Classics, Sensible Records, Stradivarius, e pubblicati dalle edizioni Curci, Ricordi, Suvini Zerboni, Sonzogno, RaiCom.

Pini di Roma 100. Danno il titolo al programma “I pini di Roma” di Ottorino Respighi, composizione composta esattamente un secolo fa, uno dei capolavori della cosiddetta trilogia romana insieme a Fontane di Roma e Feste romane. Da Villa Borghese al Gianicolo, fino alla via Appia, dalla descrizione dei bambini rumorosi che giocano ai soldati e marciano nella pineta della Villa Borghese a “I pini del Gianicolo”, un notturno ambientato di notte, presso un tempio del dio Giano dell’antica Roma, fino a “I pini della via Appia”, raffigurante i pini lungo l’antica consolare romana, e che si conclude con un trionfo di trombe delle legioni sul Campidoglio.

La Stagione 2023/2024 dell’Orchestra Sinfonica di Milano è realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Lombardia, del Comune di Milano, di Fondazione Cariplo e dei Fondatori Promotori Città Metropolitana di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Banco BPM e Intesa Sanpaolo.

Conferenza introduttiva

Venerdì 12 aprile alle ore 18.30 si terrà una conferenza introduttiva nel Foyer della Balconata, intitolata “La Natura nella musica”. Relatori Filippo Del Corno ed Eugenio Della Chiara.

«Ad accomunare tre partiture così diverse come il Concerto per pianoforte e orchestra di Grieg (1868), Pini di Roma di Respighi (1924) e Maggese di Del Corno (2023, in prima esecuzione assoluta), è la relazione che le composizioni evocano del rapporto tra società umana e Natura. Riferimenti espliciti si trovano già nei titoli dei due compositori italiani, con la raffigurazione di paesaggi urbani dominati dalla presenza degli alberi in Respighi e con il rimando di Del Corno ad una pratica agricola che si trasfigura in attitudine compositiva. A sua volta Grieg, anche in una forma pura come il Concerto solistico lascia trasparire un richiamo alla dimensione rurale della propria terra d’origine, con il rimando alla danza tradizionale Hallig con cui si apre il Terzo movimento. E una celebre tela di van Gogh (qui a fianco) ci appare legarlo, in maniera imprevista e imprevedibile, a Maggese».

BIGLIETTI:

Intero: 40 € in platea, 30 € in galleria. Over 60 e Convenzioni: 30 € (platea), 22 € (galleria). Under 30 e Sostenitori: 20 € (platea), 15 € (galleria).  

I biglietti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium di Milano, oppure online su Vivaticket.

Orari biglietteria Auditorium di Milano: Martedì-Domenica, 10 – 19.
Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: biglietteria@sinfonicadimilano.org

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