Foto di scena da La resistibile ascesa di Arturo Ui © Teatridithalia«E’ stato un anno esaltante, pur con problemi». Dicendolo Elio De Capitani snocciola alcuni numeri che riguardano il Teatro Elfo Puccini di Milano: 408 alzate di sipario, 180 mila presenze in sala Shakespeare. Qui, nella prossima stagione, si vedrà la nuova produzione Teatridithalia, Red di John Logan (8.5-3.6), reduce dal successo statunitense – Alfred Molina è stato premiato come miglior attore protagonista -, ispirato alla biografia del pittore americano Mark Rothko, che porta in scena un dibattito tra generazioni di artisti. Ne è interprete Ferdinando Bruni. Che potremo rivedere anche in Racconto d’inverno, uno Shakespeare non molto rappresentato, ma che ha avuto un gran successo di pubblico nella scorsa stagione. Viene riproposto, in parallelo con l’altro successo della scorsa stagione, The History boys, in apertura di stagione (19.10-20.11). Altre riproposte Teatridithalia sono Sogno di una notte di mezza estate (13.12-22.1) e Angels in America (22.5-3.6), che torna prima di essere portato a Madrid. E, siccome c’è sempre chi compie 16 anni, si potrà vedere L’istruttoria di Weiss (13-25.3), che la Fondazione Teatro Due porta in scena da oltre 25 anni ininterrottamente, perché non si possa dimenticare che cosa è stato l’Olocausto. Ancora nazismo, ma raccontato con un registro grottesco, con La resistibile ascesa di Arturo Ui (6-18.3, nella foto) con dodici giovani attori e Umberto Orsini nel ruolo principale, che confessa quanto sia faticoso questo spettacolo e ne ricorda i «leggeri brividi ben disseminati». Come questi due, altri due spettacoli vogliono raccontare «gli orrori di un passato ancora recente». Nella sezione «Il sonno della ragione genera mostri» sono altri due testi: Freddo (22.11-4.12) di Lars Noren, diventato particolarmente attuale in questo momento, che parla di comportamenti razzisti e xenofobi dei giovani scandinavi; Il principe di Homburg di von Kleist (24-29.4) con la regia di Cesare Lievi e, tra gli interpreti Stefano Santospago, Ludovica Modugno, Lorenzo Gleijeses, che contrappone libertà e obbedienza. Kamagra 55 is the best Kamagra Supplier in UK. generic levitra If they had tried the World’s Strongest Acai I’m low cost levitra sure they would say something else. It not only results in relationship problems, breaks ups and divorces, it also has a significant impact on mental and physical health and wellbeing. robertrobb.com brand viagra for sale The medicine can help, but it cannot be there for someone you have feelings for during their illness, having a regular relationship is probably not a good idea since their focus should be on a full recovery. 7. generic viagra germany Di questo testo si ricorda la versione cinematografica di Bellocchio. Hanno invece un richiamo ancor più decisamente cinematografico altri spettacoli. Basato sul film di Almodovar – ma il regista Leo Muscato chiede di dimenticarsene – è Tutto su mia madre (21.2-4.3) con Elisabetta Pozzi, Silvia Giulia Mendola, Eva Robin’s nel ruolo di Agrado. Attori molto amati sul grande schermo sono invece interpreti di altri due spettacoli: Stefano Accorsi, dopo il debutto teatrale nel 2007 con il bel Il dubbio, è protagonista dell’Orlando furioso (20-25.3) adattato e diretto da Marco Baliani (indimenticabile interprete di Michele Kolhas). Elio Germano sarà invece impegnato nella lettura- concerto di Viaggio al centro della notte (7-19.2) di Céline con musica dal vivo. Attore prettamente teatrale è invece Carlo Cecchi, impegnato dal 28 febbraio al 4 marzo con Abbastanza sbronzo da dire ti amo? di Caryl Churchill e Product di Mark Ravenhill, che parla, comunque, di cinema.

«L’altra metà del cielo» è la sezione con le donne protagoniste. Mariangela Melato porta in scena Il dolore (15.11-4.12) di Marguerite Duras, che racconta l’attesa del compagno che torna dal campo di concentramento. Ida Marinelli è Cassandra (17.1-12.2) da Christa Wolf, un testo che lei indica come «uno dei miei preferiti». Paolo Poli ha invece preso spunto da Anna Maria Ortese per Il mare (24.1-5.2).

Altri titoli che completano la stagione hanno chiari riferimenti letterari: 4 Cosmicomiche (13-18.1) da Calvino, Karamazov (10-24.4), che César Brie, anche interprete, ha tratto da Dostoevskij; Don Giovanni a cenar teco (2-13.5) che Antonio Latella vede come un «vampiro della vita». Ancora riferimenti letterari, seppure meno evidenti, con Il bambino sottovuoto (15.12-8.1) di Christine Nostlinger con Cristina Crippa, regia di Elio de Capitani per la produzione Teatridithalia e Grimless (14-19.2) dell’ensemble Ricci/Forte, definiti gli enfants terribles della nuova scena italiana.

Si annuncia dunque molto ricca la prossima stagione del Teatro Elfo Puccini (e non è ancora tratteggiata la programmazione della sala Bausch dedicata al teatro contemporaneo). Ma perché tutti possano viverla sono previste molte formula d’abbonamento, compreso una che permette di vedere spettacoli a 10 euro.

INFO: www.elfo.org