Foto: Very Shorts – Con Giuseppe Aceto, Stefano Braschi, Stefania Medri, Valeria Perdonò © Elsinor Centro di Produzione Teatrale - Su pagina Fb del Teatro Fontana di Milano dal 19 novembre alo 10 dicembre 2020
Foto: Very Shorts – Con Giuseppe Aceto, Stefano Braschi, Stefania Medri, Valeria Perdonò © Elsinor Centro di Produzione Teatrale
Foto: Very Shorts – Con Giuseppe Aceto, Stefano Braschi, Stefania Medri, Valeria Perdonò © Elsinor Centro di Produzione Teatrale

19 e 26 NOVEMBRE – 3 e 10 DICEMBRE ore 21.00

Pagina facebook di Teatro Fontana

UN PROGETTO DI MARCO LORENZI & ELEONORA DIANA
REGIA MARCO LORENZI
VIDEO ARTIST ELEONORA DIANA
DRAMMATURGIA FRANCESCA GAROLLA, MAGDALENA BARILE, CATERINA FILOGRANO E STEFANO BRASCHI
CON GIUSEPPE ACETO, STEFANO BRASCHI, STEFANIA MEDRI, VALERIA PERDONÒ
PRODUZIONE ELSINOR CENTRO DI PRODUZIONE TEATRALE

Il 19 e il 26 novembre e il 3 e il 10 dicembre alle ore 21.00 sulla pagina facebook del Teatro Fontana di Milano verrà dato in prima visione Very shorts. La possibilità di un’isola: progetto ideato da Marco Lorenzi ed Eleonora Diana e pensato esclusivamente per la fruizione in video.
Presentato in anteprima (e in presenza) l’11 ottobre scorso, Very shorts andrà in onda a puntate sulla piattaforma social del teatro nell’ottica di offrire comunque una valida proposta culturale e artistica anche durante il periodo di chiusura dei teatri.
Dopo il Macbeth online di Michele Sinisi, Elsinor continua dunque il suo percorso di esplorazione del mondo virtuale – cominciato nelle ultime produzioni e accelerato durante i mesi di lockdown – sfruttando al massimo le potenzialità della cinepresa.

Il progetto ruota attorno a quattro cortometraggi che coinvolgono altrettanti drammaturghi legati a Milano: Francesca Garolla, Magdalena Barile, Caterina Filograno (e il collettivo La Tacchineria), Stefano Braschi. Le loro drammaturgie sono il frutto di un lavoro estremamente libero sul tema del “rapporto tra indoor e outdoor” e sul claim preso in prestito al romanzo di Michel Houellebecq “La possibilità di un’isola” per creare quattro racconti che evocano non solo il quartiere in cui il Teatro Fontana è nato, ma anche un luogo ideale capace di contrapporsi alle zone rosse tristemente vissute in questi ultimi mesi.

Usando il Teatro Fontana come ideale “interno” delle riprese e contrapponendolo dialetticamente agli esterni che sono stati girati attraversando Milano, Giuseppe Aceto, Stefano Braschi, Stefania Medri, Valeria Perdonò danno voce e corpo a queste storie davanti all’occhio di una cinepresa che costruirà creazioni e relazioni diversissime tra loro.
Tutto il progetto è stato realizzato e curato da Marco Lorenzi e Eleonora Diana, membri del gruppo creativo del Mulino di Amleto, una delle compagnie più interessanti della nuova generazione teatrale, che rinnovano con Elsinor la fortunata collaborazione nata con Platonov. Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove.

«Tre autrici e un autore, quattro script diversi, quattro attori, un regista e una videomaker sfidano il tempo nel tentativo di girare in una settimana quattro diverse creazioni video. Si tratta di quattro cortometraggi che partono da una domanda comune: “come viviamo oggi il rapporto tra outdoor e indoor, tra dentro e fuori, tra spazi aperti e spazi chiusi? E questo non vale solo per quanto riguarda una definizione banalmente “architettonica”, ma un orizzonte più ampio, che ha a che fare con la nostra capacità di andare “fuori di noi”, oltre noi, oggi, dopo l’esperienza che abbiamo vissuto pochi mesi fa e che continua ad aleggiare sopra le nostre teste.
Very Shorts parte dal pensiero che in un momento come questo, noi artisti, non possiamo smettere di fare domande al mondo che ci circonda. E anche se il nostro abituale strumento per porle – ovvero il teatro – non può essere usato (speriamo ancora per poco) come siamo abituati, non possiamo smettere di interrogare e provocare domande. Allora è il momento di usare e sperimentare altri strumenti e altri canali artistici. A costo di sbagliare, di rischiare e farsi male, a costo di perdere la strada. Abbiamo attraversato le macerie di un teatro che guarda il suo futuro, le strade di una città che vuole gettarsi alle spalle mesi difficili, abbiamo attraversato stanze intime fino ad arrivare a un lago e a un orizzonte che ha bagnato i nostri occhi.
Felici di poter respirare a pieni polmoni la nostra “possibilità di un’isola”».

Marco Lorenzi

19 novembre ore 21.00
Farmacia divina – di Magdalena Barile
Due strane sorelle, la dritta e la storta, bussano alla saracinesca del teatro alla ricerca di una leggendaria acqua miracolosa che, pare, curi tutti i malanni.
Accolte da un sinistro attore, le due donne vengono condotte sul palco dove incontrano Alessandro, il figlio del padrone di casa, convinto dal padre a officiare ancora una volta questo strano rito dell’acqua raccolta dalla fonte del santuario attiguo.
In un’atmosfera surreale, fra terremoti e bicchieri tremanti, le sorelle avranno ciò che hanno richiesto e abbandoneranno il teatro soddisfatte della commedia messa in scena per loro.

26 novembre ore 21.00
Stanze – Caterina Filograno/La tacchineria
Quattro monologhi. Quattro personaggi chiusi nella claustrofobia della loro stanza prediletta, raccontano le proprie esistenze per flash davanti ad un’asta con microfono. Fra le stesse macerie di un luogo semidistrutto da lavori in corso, si alternano le vite di questi uomini e donne malinconici, nevrotici, terribilmente soli, terribilmente rinchiusi nella sicurezza della loro stanza. Dare l’acqua alle piante, giocare con le barbie, cambiare la disposizione dei mobili, rinchiudersi nel calore consolatorio della toilette: piccole occupazioni segrete necessarie per sopravvivere.

3 dicembre ore 21.00
Di padre in figlio – Stefano Braschi/Elsinor
Di padre in figlio è il racconto in prima persona di un incontro fortuito, avvenuto in un giorno qualunque in via Vallazze, a Milano. Un padre tanto anziano da sembrare nonno e un figlio tanto più giovane da sembrare nipote discutono sulle probabilità genetiche e statistiche del ragazzo di soffrire di depressione mentre vanno a fare la spesa.

10 dicembre ore 21.00
Dieci spanne – Francesca Garolla
Quattro personaggi, due uomini e due donne, si trovano in uno spazio chiuso e non precisamente collocabile.
Da lì, attraverso una sorta di botola guardano fuori, lo sguardo concentrato sulla linea di un orizzonte qualsiasi.
Dalla loro piccola fessura tentano di misurare a spanne il loro orizzonte, valutando se sia il caso di cercarne un altro che comprenda anche il cielo, soppesando però i rischi di doverlo poi dividere con altri miliardi di persone.

Le 4 proiezioni sono ad accesso gratuito, per visionarle è sufficiente accedere alla pagina facebook del Teatrp Fontana negli orari e nei giorni programmati per gli eventi.

 

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